giovedì 14 luglio 2011

C'era una volta un cavalier silenzioso e triste - Heine




C'era una volta un cavalier silenzioso e triste

C'era una volta un cavalier silenzioso e triste,
con le guance incavate e bianche come neve;
lentamente avanzava barcollando qua e là,
ed era sempre chiuso nel suo tetro sognare.
Egli era così duro e goffo e maldestro,
che i fiori e le ragazze ridean tutt'intorno,
quand'egli incespicando lor passava dinanzi.

Spesso a casa restava in un angolo oscuro,
volendosi celare alla vista degli uomini.
E lì stando, allargava sospirando le braccia,
senza mai pronunciar una sola parola.
Quando poi giungeva l'ora di mezzanotte, c
anti e rumori strani allor incominciavan...
E una mano intanto bussava alla sua porta.

Entra la sua diletta con dolcezza furtiva
in abito frusciante, ondulato e spumante,
ella è tutta brillante come una rosa in fiore,
il suo velo è cosparso delle gemme più pure.
Riccioli d'oro giocan sulla snella figura,
gli occhi suoi dolci ammiccan con potente attrattiva.
E allor tutti e due dolcemente s'abbracciano.

Il cavalier la stringe con foga amorosa,
quel ligneo uomo è ormai diventato di fuoco,
il pallido s'imporpora, il sognator si sveglia,
da timido diventa ognor più intraprendente.
La bella però l'ha scaltramente aggirato,
e gli ha piano piano ricoperto la testa
col bianchissimo suo adamantino velo.

Nella magion di cristallo, giù nel fondo dei gorghi,
come per incantamento, attratto è il cavaliere.
Guarda intorno stupito, ma la vista s'abbaglia
nel rimirare quello scintillante splendore.
Or l'ondina lo stringe sempre più dolcemente,
il cavalier è lo sposo e l'ondina la sposa,
le loro ancelle intanto fan risuonar la lira.

Giocano e cantano, cantan davvero bene,
muovono intanto i piedi nei passi della danza;
di colpo il cavaliere, credendo di svenire,
con gran forza s'aggrappa alla dolce sua donna...
Quando all'improvviso si spengono le luci,
il cavalier si trova solo nella sua casa,
dentro la sua triste stanzetta di poeta.

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